martedì 29 gennaio 2013

lunedì 21 gennaio 2013

Open space





































































































La cucina di su

Veniamo al cuore della casa.
Progettare una cucina - quando sei sempre stata figlia di famiglia e cucinare ( per quanto possa riuscirti bene) non si può dire che sia la tua passione - non è una cosa molto semplice.
É anche vero che cucinare è un'arte e che come tutte le arti necessita di uno spazio che ispiri affinchè si abbiano buoni risultati ( a maggior ragione dal momento che non copio ricette ma invento puntualmente), per cui immagino che come è successo per me , cucinare diventi naturale quando lo fai in un posto che senti tuo. Ma come fai a progettarla se non sai di cosa necessiti? Non puoi metter su la cucina un pezzo alla volta e cambiarla per come più ti va a genio.. no! ..devi prenderla in blocco e sperare che le misure standard dei fornitori combacino con l'area di cui disponi tu ...  e così inizia l'ansiogena ricerca della cucina giusta.
Per farmi un'idea mi basai sulle esperienze fatte nelle cucine dove mi era capitato di cucinare o di dare una mano; 
Questa è la cucina di mia mamma dove cucinavo con le mie gemelle... :)
...fondamentalmente però, mi rendevo conto che ero arrivata a capire  più  quello che NON andava bene nelle cucine che avevo frequentato...:
  • pattumiere  infilate dentro lo  stipo, 
  • fuochi troppo vicini al lavello e piani di lavoro troppo piccoli, 
  • fornetti  a microonde sul top ad occupare il poco spazio disponibile, 
  • cappe che si limitavano ad aspirare ed in cui non era possibile conservare nulla,
  •  piastrelle troppo scure o confusionarie,
  •  finiture top difficili da lavare,  
  • lavelli ad una sola vasca e scolatoi assenti,  
  •  frigoriferi troppo distanti dal resto della cucina,
  •  finitura dei mobili e pavimentazione lucide che mettevano  in evidenza ogni goccia d'acqua,
  • mobili in linea
  • pensili troppo alti
  • isole che occupano tutto lo spazio .
 Analizzando i contro ero arrivata a definire quella che in generale poteva assomigliare alla bozza della mia cucina ideale. 
Individuate le necessità  si doveva fare una specie di tetris coi pezzi...
Così prese le misure ( avevo a disposizione  3,02 metri) ...( da non sottovalutare quei 2 cm!!), mi recai come prima tappa in un grande centro d'arredamento ... di quelli che pubblicizzano le cucine complete a 700,00 € per 2,55 metri lineari ( e che se aggiungi un euro ti regalano la lavastoviglie) e così scoprii che  non era affatto come mi ero sempre immaginata. Credevo che se con quella cifra base ci compravi un'intera cucina, aggiungendo un mobiletto ed un pensile per riempire i 50 cm rimanenti ed eliminando il frigorifero in dotazione  perchè già l'avevo, si sarebbe raggiunta una cifra massima di.. chessò.. 1.000,00 € ... no?!    NO! Non funziona così; appena cambi un pezzo della proposta l'offerta si annulla . Non posso entrare troppo nei dettagli perchè di fatto continuo ancora a chiedermi come sia possibile... ma resta un fatto: avrei dovuto spendere di più. Molto di più. Poco più del doppio.
E poi questi progettisti non vogliono mai lasciarti la stampa del progetto che ti hanno fatto ma al quale hai rinunciato perchè troppo dispendioso.. e so perchè.



 Perchè poi ti rechi con lo stesso progetto  a farti fare un preventivo da un'altra azienda ... e così ho fatto io !!!




E così avevo scelto la cucina. 
Pensili lilla. Lavabo ad angolo in fragranite ( sono piuttosto pigra e preferisco eliminare il problema delle goccie e del calcare sull'acciaio) . Piattaia in vetro satinato; leggermente spostata per via della finestra. Cassettoni giganti di 90 cm ma soprattutto i relativi  90 cm di ripiano fra i fuochi ed il lavello ed ulteriore spazio ai lati di questi ultimi .  Piano cottura in acciaio satinato a quattro fuochi.
L'avevo vissuta una casetta precaria ed incompleta. Potevamo giocarci, dormirci, farci l'amore, e se non c'è il bagno potevamo far pipì contro un albero o dietro un albero ( a seconda del sesso) ...  ma se non c'è la cucina ti ritrovi a spendere un patrimonio in pizza a domicilio. Per cui non vedevo l'ora che arrivasse. Che delusione scoprire che i montatori non si occupavano anche dell'allaccio idrico e che i tubi in dotazione non andassero bene per la mia predisposizione. Alquanto scomodo lavare i piatti nella vasca da bagno.. .

Questa piccola stanza ad elle era la vecchia cucina. 
La porta che ho ricoperto di giornali  appartiene allo sgabbuzzino, che era all'origine il vecchio micro ingresso della casa. L'ingresso è stato spostato nel salone . La parete che divideva la micro cucina dal salone era stata abbattuta ma il corpo del camerino divide in parte la visuale della cucina dal salone.
 L'arcobaleno alla finestra non è un fotomontaggio!

 Le vedete le maniglie dei cassetti sulla destra? Quelli, la presente folle, li ha acquistati ( in saldo ) quando ancora non aveva nemmeno idea di dove sarebbe stata la sua casa.
 Non potevo farmeli scappare!!

 Memore del problema del fornetto a microonde che ocupa lo spazio del piano di lavoro e complice un notevole culo ( non a caso dicono chio sia la regina del mercatino) acquistai per 5 euro questa piastra reggi tv Made in England ad una svendita!
Sì, sì .. carino il grambiulino del detersivo. L'ho preso - 7 euro,   in un mercatino artigianale a Berlino .. e credevo fosse un'idea originale.. anzi.. alla domanda posta alla venditrice cicciottella : << are your ideas?! >>  mi è stato risposto << Yes, of course!>> ... Peccato che qualche mese dopo ho scoperto che dalla Cina te li spedivano per 90 cent!  ... vatti a fidare...!
Meritano invece attenzione le due presine a forma di faccia col turbante, anch'esse prese a Berlino ma davvero originali.  E così posto il sito riportato sull'etichetta : 
http://it.dawanda.com/user/1000-und-eine-naht

Sulla cappa , che come vedete ho scelto contenitore, c'è una K.
 La scritta multicolor ( quando l'ho composta il mio compagno mi ha detto che sembrava la mensa dell'asilo) dice: <<Pignata taliata 'un vugghi mai>> che significa che se stai tutto il tempo a guardare la pentola sul fuoco non bollirà mai . Ovviamente è una metafora che vale per la vita tutta.
Frigo dolce caos.
E così ho potuto sbizzarrirmi nell'arte culinaria ( che non è una parolaccia ) con le mie gemelle; non badate a quella che sta  svenuta sul piano da lavoro... sembra che si sia ubriacata la sera prima . S'è persa pure un pattino! 


Il bagno su

Il posto in cui puoi chiuderti a chiave senza che la gente si chieda perchè. 
 Il bagno ... il  luogo più intimo della casa; dove avvengono naturalissime cose orrende, dove ci rifuggiamo, rilassiamo, agghindiamo, ristrutturiamo ...  É il posto delle coccole personali, se vogliamo. Io, personalmente faccio un mucchio di cose in bagno. Per me è il luogo numero uno per l'ispirazione. Telefono. Disegno. Immagino. Per tutti questi motivi, e per molti altri un bagno piccolo deve essere il più funzionale ed accogliente possibile.

Ora... quando il bagno è uno,  ed uno solo, ed è impossibile ricavarne altri da qualche altra parte, ed in più  è minuscolo... ( 2 metri e 30 per poco meno di due ...) devi pensarci davvero bene.

Anche perchè un bagno sbagliato non è che lo cambi consegnando lo scontrino entro una settimana!
 In più, mentre  una cucina necessita di  pezzi standard che non possono mancare ( al massimo puoi fare a meno della lavastoviglie )  un bagno offre una scelta : doccia o vasca?  E nel caso di un bagno piccolo la scelta sembrerebbe obbligata : doccia. Tutti sembravano d'accordo. Ora, c'è una cosa che devo dire di me : quando avevo quattro anni la mia mamma, architetto, fece rifare il bagno ed eliminò la vasca in favore di due lavabi   ( negli anni ottanta non andava ancora così di moda ma lei pensò che fosse il modo migliore di ottimizzare gli spazi) ... e così ho sempre avuto questa mancanza, tanto che quando ero ospite a casa di qualche amico, chiedevo sempre che mi offrisse un bagno caldo...  

Potevo mai rinunciare alla vasca??!!!

NO. In primis bisognava spostarla. Cioè.. bisognava spostare tutto, poichè il vaso era in un posto così angusto  che non ci stavano i piedi a lato, il bidè occupava l'unica parete  che avrebbe potuto ospitare un mobile e la porta che s'apriva verso l'interno occupava tutto il resto dello spazio.
Così buttai giù qualche schizzo e la soluzione che sembrava più adatta fu questa:
Sia vasca che doccia!  Il progetto prevedeva l'abolizione della porta a cardine in favore di una a scomparsa . Un muretto   ( per metà altezza in vetrocemento ) avrebbe separato il lavabo ad angolo dalla vasca creando una parete per la doccia  . Per fortuna il caso ( e l'imprecisione del costruttore ) volle  che il muro a ridosso del lato lungo della vasca crollasse durante i lavori e ci desse così l'opportunità di spostare  la parete guadagnando venti centimetri ... ( a discapito della cucina che tanto aveva già avuto la sua parte dal terrazzo e dal salone ).
Ora si trattava di trovare tutti pezzi .
Il mio primo acquisto online era stato un piccolo gattino per la mia amica collezionista... così.. per provare.  Col secondo passai direttamente ai sanitari. Il vaso ed il bidet li acquistai su E-bay . Il lavabo fu sicuramente  il pezzo più problematico; non c'è una grande produzione di sanitari angolari; e dire che io ho scelto  tutto ad angolo ( il lavello, il lavabo, il divano... e il frigorifero se esistesse!)


Al mio solito nulla di ciò che mi piacque era nato per l'uso a cui volevo destinarlo io. E me ne fregai. Così come in cuina avrei usato piastrelle da bagno... in bagno usai mattoni per esterni e piastrelle per cucina. Trovai ad un prezzo ragionevole delle mattonelle  10 x 10,  smangiucchiate, dai bordi sfrastagliati come invecchiate, e la superficie irregolare. Ogni confezione conteneva circa otto diversi colori... così, memore della confusione che avevano procurato al muratorele mattonelle con  le lumache nel bagno di giù, rimasi col mastro cinque ore , passandogli a mano a mano una piastrella per volta , onde evitare di  ritrovarmi con un bagno a scacchi o con precise chiazze di colore. Credo che mi abbia odiato.. anche se alla fine sembrò prenderci gusto <<Allora, Giulia, facciamo che all'ingresso della porta le mettiamo tutte diverse>> ...<<No, no,no, Giulia, lì ci sta bene un giallino chiaro, qui abbiamo usato troppo blu>>...
 A proposito di blu.. il colore della porta è Blu colomba, colorazione Ral 5014.
 ( la porta è dritta, la foto è storta!)






Non chiedetevi il perchè di tanti bagnoschiuma contemporaneamente. É il mio compagno che non vuol capire che la "scorta" entra in gioco quando  si esauriscono quelli in mostra! Forse, anzi, comincia ad intuire la funzione del tappo! Ma solo degli shampoo e dei bagnoschiuma visto che  se li trovo stappati non perdo l'occasione di riempirglieli d'acqua giocando la scusa plausibile del " poteva succedere"... i dentifrici attendono ancora me per esser sigillati!
 L'angolo ufficio; con tanto di portapenne e portariviste . Anzi: portasudoku.
Una chicca: il vetro cemento opaco corrisponde alle mie misure... ( h 1,52) ... se sto dentro la doccia la fila di mattoni opaca mi copre le tette.

Non ho ancora un vero mobiletto da bagno, così per il momento utilizzo un tavolino iXea ed un carrellino  in miniatura.
Vi sentete conto di cosa deve essere stata la messa in posa di queste piastrelle ?!
 La prima ad usare la vasca fui io.  Non avevamo ancora la caldaia così dovetti mettere almeno 5 pentoloni d'acqua a bollire.
 La seconda fu Einstein ... Sembra che rida nella foto... ma non credo che fosse felice come lo ero stata io!
 ( ovviamente per non farle graffiare la vasca nuova nuova  usammo dei tappetini in gomma...)
 E poi toccò ad ezio ed ai suoi  3 gemelli. Sono molto uniti, e fanno tutto insieme... :)
Un piccolo lusso kitsch: Ninfee in plastica. Non cercatele online, andate nei negozi " tutto un euro" ... Con quello che costa una ninfea galleggiante  negli shop su internet io ne ho prese 15 !